Chiesa di San Martino di Engravo
La Chiesa di San Martino di Engravo è un antico edificio religioso situato nel comune di Bolzano-Novarese. Risalente almeno al XII secolo, la chiesa mantiene oggi la funzione di chiesa cimiteriale, conservando intatta la sua bellezza e il suo valore artistico nel corso dei secoli.
L'interesse artistico principale della Chiesa di San Martino di Engravo è legato al vasto ciclo di affreschi interni risalenti al XV e XVI secolo. Questi affreschi, seppur in parte compromessi dall'usura del tempo, rappresentano un patrimonio culturale di inestimabile valore.
La chiesa è raggiungibile solo a piedi o in automobile a causa delle strade strette e tortuose che la circondano. La sua posizione isolata conferisce un'atmosfera suggestiva e di pace, ideale per una visita alla ricerca di tranquillità e bellezza artistica.
Sulla facciata della chiesa, troviamo un grande affresco raffigurante San Cristoforo, protettore dei viandanti, e un'altra opera datata 1507 firmata da Francesco Cagnola, con l'immagine di San Martino, il protettore dei poveri a cui la chiesa è dedicata.
La struttura della Chiesa di San Martino di Engravo è un esempio di architettura romanica tipica dei borghi di campagna. Con un'aula unica, una facciata a capanna e un'abside decorata con lesene e archetti pensili, l'edificio conserva intatta la sua semplicità e bellezza nel corso dei secoli.
Gli affreschi che decorano le pareti della navata e dell'abside risalgono al periodo compreso tra il 1403 e il 1507, offrendo una testimonianza preziosa della devozione popolare dell'epoca. Le immagini dei santi e dei simboli religiosi presenti rappresentavano una guida spirituale per i fedeli, offrendo protezione e conforto nelle difficoltà della vita quotidiana.
Uno dei punti salienti della Chiesa di San Martino di Engravo sono gli affreschi realizzati da Tommaso Cagnola e dalla sua bottega, che rappresentano un importante contributo alla produzione artistica dell'area novarese. Le opere più raffinate e firmate dal maestro stesso, come il San Martino ed il Povero, evidenziano il gusto per la pittura tardogotica e le influenze della pittura nordica.
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